Sintria
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Brillante oro antico. Olfatto ampio e variegato, che spazia dalla mela cotta ai fiori appassiti, al miele di castagno. Al palato il tenore alcolico domina e crea calore ed avvolgenza. Conclude su un ritorno di frutta secca. Abbinamento consigliato: baccalà con uvetta e pinoli ("Emilia-Romagna da Bere 2020")
Assaggiato alla cieca. Ambra pallido e l'aspetto di un vino dolce. Frutto dolce e mieloso con note di nocciola (quercia?). Si apre come un vino dolce. Al palato note di liquore all'arancia, arancia caramellata e lemon curd con sentori di nocciola e acidità di limone maturo. Viscoso e corposo. Probabilmente secco ma dà l'impressione di un po 'di zucchero residuo sul finale compensato da tannini morbidi e amari. (Walter Speller)
Note tecniche
- Denominazione:
- Romagna Albana D.O.G.C. Secco
- Uvaggio:
- 100% Albana
- Linea:
- Tenuta del Principe
- Tipologia di Terreno:
- Medio impasto
- Residuo Zuccherino:
- dry
- Affinamento:
- Sur lies in botti piccole di rovere Francese
- Regione:
- Emilia-Romagna
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Note di degustazione
Non così umilmente ti si dovrebbe bere, bensì berti in oro, per rendere omaggio alla tua soavità!
Leggenda vuole che queste fu l’esclamazione di Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio, all’assaggio del vino Albana, offertole in una rozza brocca di terracotta dagli abitanti di un paesino di Romagna nel suo viaggio verso la Toscana. Da tale aneddoto - da cui viene fatto discendere addirittura il nome del paese di Bertinoro, piccolo borgo nei pressi di Cesena - si coglie perfettamente l’aura regale e le straordinarie potenzialità del forse più celebre vitigno autoctono romagnolo.
Tale straordinarietà, strettamente connessa alla capacità di questa uva di garantire un equilibrio unico tra freschezza, tenore alcolico e residuo zuccherino, viene del resto testimoniata da un importante primato che l’Albana, per la precisione la sua versione passita, può vantare a livello di riconoscimenti legislativi: nel 1987 essa diventa infatti il primo vino bianco italiano ad ottenere l’autorevole riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita (D.O.C.G.), titolo di cui oggi possono fregiarsi anche le versioni secco, amabile e dolce.
All’intero di una linea nata in Romagna e che si pone come obiettivo quello dell’eccellenza, non poteva certo mancare un omaggio a questo vero e proprio tesoro della tradizione vitivinicola romagnola, qui proposta in versione secca ulteriormente nobilitata da un delicato affinamento in legno.
Sintria colpisce il degustatore al primo sguardo, con brillanti riflessi dorati e una bella consistenza che prelude un palato ricco e complesso. Al naso spiccano le note fruttate di pesca, albicocca e mela golden, completate da accenni floreali e lievi sensazioni terziarie (vaniglia). Al palato è intenso, corposo, morbido, ben sostenuto da una spalla acida e da una nota sapida che gli garantisce un perfetto equilibrio.
L’importante struttura conferita dal passaggio in legno rende Sintria un ottimo abbinamento per preparazioni a base di pesce di discreta intensità, risotti e selezioni di formaggi stagionati (Formaggio di Fossa).
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